La rabbia è una delle emozioni che percepiamo spesso durante le nostre giornate. Si tratta di una normale risposta a continue provocazioni, a situazioni che non ci piacciono, a una parola sbagliata. Sono molteplici e soggettive le condizioni che ci portano a provarla, ma non tutte sono negative.

La rabbia, per esempio, ci fa sentire a volte persone migliori, forti e potenti. Ci spinge a combattere e lottare verso e per qualcosa in cui crediamo. Ci motiva a dare il meglio di noi, se gestita bene.

Esistono molte sfumature di rabbia che vanno dalla semplice irritazione alla vera e propria esplosione incontrollata che conduce a situazioni di estrema pesantezza a cui, a volte, è difficile porre rimedio. Le persone arrabbiate, infatti, sembrano agire in base all’impulso senza puntare sulla razionalità. Questo porta a conseguenze negative di cui certamente si ci pentirà in un tempo successivo, come per esempio l’aver detto parole non molto carine alle persone a cui si vuole bene.

Ma dato che con questa emozione ci dobbiamo convivere perché fa parte della psicologia umana, dobbiamo trovare il modo di auto-controllarci. Come gestire la rabbia? Come ce ne sbarazziamo? La saggezza popolare raccomanda di contare fino a dieci prima di parlare quando ti senti ribollire di rabbia: davvero può bastare per sentirci meglio?

L’argomento e le domande a esso correlate sono piuttosto spinose, ma per fortuna abbiamo la comunità scientifica dalla nostra che ci fornisce ben tre metodi differenti che vanno a beneficiare sul controllo della rabbia. Di seguito trovi le varie indicazioni con gli studi e i dati relativi.

Come Gestire la Rabbia: Cosa Funziona e Cosa No?

1. Reprimere la Rabbia per Tenerla Sotto Controllo

controllo della rabbiaÈ il tipico approccio di chi ha un forte orgoglio da difendere, ma è anche quello più diffuso all’interno della società in cui viviamo.

Si tende spesso e volentieri a nascondere il sentimento rabbioso, a spingerlo nelle recondità del nostro essere e ingoiarlo come se fosse un alimento indigesto. Ma perché? Lo facciamo perché il mondo al di fuori vuole vederci sempre con il sorriso sulle labbra, non ha bisogno della nostra negatività e ci insegna, quindi, a non mostrare mai quando siamo arrabbiati o tristi.

Tutto questo però non è positivo e richiede un prezzo da pagare che potrebbe rivelarsi più alto di quanto pensi.

Lo dice anche la scienza con uno studio prodotto dal Johns Hopkins University Bloomberg School of Public Health e pubblicato dall’American Journal of Epidemiology nel 2001. La ricerca linkata dimostra come l’accumulo di rabbia repressa condizioni l’aumento del rischio di malattie, in particolare comporti l’incremento di disfunzioni cardiache.

Al contrario, invece, una ricerca del California Institute of Technology pubblicata su ScienceDirect nel 2007 afferma che nascondere la rabbia potrebbe causarne la diminuzione. Perché? Si parla di “ipotesi di risposta facciale” la quale proviene dai muscoli del volto che evocano le emozioni.

Un esempio? Quando sei felice, tendi ad allungare le labbra per mostrare un sorriso; mentre quando sei arrabbiato, aggrotti le sopracciglia e increspi il viso per far vedere tutto il tuo disappunto.

Tutto ciò potrebbe influire sulle tue sensazioni. Infatti, se cerchi di nascondere il tuo cattivo stato d’animo potresti realmente arrivare al momento in cui la tua rabbia sopisce, accompagnata dai tuoi atteggiamenti.

Tu cosa ne pensi a riguardo? Tendi a far vedere le tue emozioni o a nasconderle dentro di te?

2. Come Gestire la Rabbia Facendola Uscire

Questo secondo metodo è tutto il contrario del primo. Come ben sai, la rabbia è un sentimento che si mostra in maniera differente da persona a persona. C’è chi è in grado di tenerla a bada e chi, invece, si accende con un nulla.

Chi preferisce questa secondo approccio pensa che la rabbia sia come una sorta di pentola a pressione pronta a esplodere o una sostanza velenosa che con il tempo corrode la persona da dentro, a meno che non la si faccia uscire.

Si basa sulla Teoria Catarsi la quale dice che esprimere le sensazioni rabbiose produce un sano rilascio di emozioni ed è perciò positivo per la mente. Le sue origini sembrano risalire ai tempi di Freud e Aristotele e cattura l’attenzione di molti.

La scienza, però, purtroppo, deve smontare il tuo entusiasmo e farti notare che stai seguendo la strada sbagliata. Dati scientifici approfonditi dimostrano, al contrario, che sfogare la propria rabbia non faccia altro che peggiorare le cose.

Le conseguenze sono un alto rischio di malattie legate al cuore e un aumento di comportamenti aggressivi rivolti verso gli altri nel tempo, nonostante negli attimi appena successivi allo sfogo tu ti senta meglio.

Altri ancora spostano il controllo della rabbia sull’attività fisica, ma anche in questo caso i ricercatori non sono d’accordo sull’affermazione che dice quanto allenarsi e sfogarsi in palestra sia un bene per la nostra mente. Che sia salutare per il nostro fisico e per il cuore è un dato di fatto, che aiuti il nostro benessere mentale e ci porti in uno stato di relax anche. Ciò che non è assodato è, invece, come gestire la rabbia usando l’esercizio fisico.

Il motivo per cui tutto ciò non funzioni nella gestione di questa emozione così complicata ce lo fornisce uno studio condotto dalla Iowa State University e pubblicato nel 2002 dal Personality and Social Psychology Bulletin.

I risultati della ricerca dimostrano che l’attività fisica non ha effetto sulla rabbia perché aumenta l’eccitazione fisiologica invece di diminuirla e questo è la fondamenta dell’emozione stessa. Si possono notare aspetti positivi nel momento in cui ti porti allo stremo delle forze soltanto perché arrivi al punto tale da essere troppo stanco per continuare a sentirti arrabbiato.

In conclusione, lo studio afferma che lo sfogo della rabbia può essere accostato al gettare benzina sul fuoco: non farà altro che alimentare la fiamma.

3. Affrontarla per Eliminarla del Tutto

gestione della rabbiaTerzo e ultimo approccio dedicato a come gestire la rabbia. In questo caso l’obiettivo è di affrontarla per cercare di sbarazzarsene e tornare a sorridere sereno senza pensieri negativi e crampi allo stomaco.

A differenza dei due metodi precedenti che portano con sé alcune conseguenze non molto sane, questa sembra essere la soluzione ideale perché va dritta alla fonte del problema.

Come nasce la rabbia? Da uno stato di eccitazione. Quindi? Eliminiamolo!

Esistono molte tecniche mentali per gestire la rabbia, assopirla e farla sparire.

Ti faccio alcuni esempi pratici: la prossima volta che ti sentirai ribollire di rabbia per un commento poco carino di un tuo amico, non reagire subito di impulso, non viverlo come un attacco personale, ma pensa piuttosto che probabilmente il tuo amico ti ha risposto in modo brusco perché è stanco o stressato, reinterpreta la situazione, e sentirai subito la tua rabbia scemare, come suggerisce uno studio pubblicato sul Journal of Research in Personality.

O in alternativa, nelle situazioni critiche in cui senti che stai per reagire con rabbia distrai la tua mente verso un pensiero piacevole, come consigliato da uno studio uscito sul Journal of Personality and Social Psychology oppure, come indicato in un’altra ricerca, cerca di prendere le distanze dalla situazione che sta per scatenare la tua rabbia, come se la stessi guardando da lontano e non vivendo, perchè spostare la propria attenzione su qualcos’altro influisce sulla diminuzione del senso di rabbia.

In aggiunta a queste tecniche mentali possono tornarti senza dubbio utili la meditazione, l’ascolto di musica rilassante, la respirazione profonda, ecc.

E tu cosa fai quando sei arrabbiato?

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