Procrastinare fa parte del nostro essere. È parte di noi. Un tarlo mentale che va di pari passo con la pigrizia e non ci permette di andare avanti spediti con le attività che ci siamo prefissati.

Questo è decisamente deleterio, in particolare sul posto di lavoro. Ci costringe a ritardare una consegna e a rimanere in ufficio fino a tardi per sottostare a quella scadenza non più prorogabile.

Quello che forse non sai è che gli effetti della procrastinazione sono sì letali dal punto di vista professionale, ma producono disagi catastrofici anche a livello fisico.

Il ritardatario cronico, infatti, spesso soffre di mal di testa, di problemi digestivi, di raffreddore e di influenza. E per non farci mancare niente, la scienza interviene con uno studio recentissimo che risale al giugno scorso. La ricerca è stata pubblicata nel Journal of Behavioral Medicine e ha scoperto che rimandare di continuo ogni attività incide sulla salute del cuore.

Ci spiega tutto Fuschia Sirois, psicologa presso la Bishop’s University, che ci mostra un significativo collegamento tra la posticipazione perenne, l’ipertensione e le malattie cardiovascolari.

La dottoressa ci fa sapere, tramite uno studio che ha condotto su un campione di quasi 800 persone di nazionalità canadese e statunitense, che i procrastinatori convinti affrontano ogni giorno un forte carico di stress il quale, a lungo andare, è particolarmente nocivo per il nostro muscolo più importante.

I Problemi Relativi alla Procrastinazione

procrastinareGrazie alle sue precedenti ricerche, la Sirois e i suoi collaboratori hanno scoperto due principali impatti che la procrastinazione riflette sul nostro essere.

Il primo dice che i ritardatari evitano, se possono, di prendersi cura di se stessi come dovrebbero.

Un esempio? Cercano di non prendere un appuntamento dal medico o rimandano spesso e volentieri l’inizio della dieta e dell’iscrizione in palestra.

Il secondo, invece, si riferisce al costante stress di essere sempre sull’orlo del precipizio (le scadenze che si accumulano, per esempio) che porta, inevitabilmente, a una riduzione delle funzioni del sistema immunitario.

E proprio come gli svantaggi, anche gli atteggiamenti più dannosi che sfociano grazie alla procrastinazione sono due: il disimpegno comportamentale in cui il rimandare è una risposta della nostra mente a un problema che non sappiamo risolvere, il classico “non so che cosa fare, quindi non ci penso e lo evito”; e il senso di colpa dove la forte autocritica non fa altro che aumentare il carico di stress.

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smettere di ritardareLa Sirois è arrivata, quindi, a una conclusione importante: per smettere di rimandare, perdonati. Subito.

È questo ciò che nei suoi studi i risultati hanno rivelato. Il collegamento tra la procrastinazione e le due tipologie di comportamenti sono risultati più forti nelle persone colpite da ipertensione e malattie cardiovascolari. Si tratta di una significativa evidenza che suggerisce quanto determinati stili di vita siano dannosi e portino a un aumento dello stress.

Nonostante le sue analisi non possano dimostrare concretamente un nesso tra la posticipazione cronica e i problemi di salute, le sue ricerche hanno comunque un impatto da tenere senz’altro in considerazione e mostrano segnali preoccupanti.

Quindi, ripetiamolo in caso ti sia sfuggito poche righe sopra: tornare a una regolazione della propria vita è possibile?

Sì, lo è! La nota psicologa dice che il modo migliorare per smettere di procrastinare è perdonarsi per questo, prenderne atto e non rifare lo stesso errore. E ricorda, perché fare domani quello che puoi fare oggi?

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