La motivazione è un costrutto teorico utilizzato per spiegare il comportamento. Rappresenta le ragioni per le azioni delle persone, i desideri e bisogni.

La motivazione può essere definita come il senso proprio del nostro comportamento o ciò che spinge una persona a voler ripetere un comportamento. Un motivo è quello che spinge la persona ad agire in un certo modo, o almeno a sviluppare una inclinazione per quel comportamento specifico.

Per esempio, quando qualcuno mangia cibo per soddisfare il bisogno della fame, o quando uno studente fa il suo lavoro a scuola perché vuole ottenere un buon voto. Entrambi mostrano un collegamento simile tra ciò che facciamo e perché lo facciamo. Secondo Maehr e Meyer, “La motivazione è una parola che fa parte della cultura popolare come pochi altri concetti psicologici”.

A volte, la parte più difficile di portare a termine un compito è combattere la carenza di motivazione per iniziare seriamente ad impegnarti su quella cosa.

Come si fa a suscitare quella motivazione? Da qualche tempo la scienza sta cercando di capire cosa funziona davvero e cosa invece no nella ricerca della motivazione, ed è in grado di fornire alcune risposte a questa domanda.

Se stai cercando di avviare un nuovo progetto, di riuscire a portare in fondo quello che hai già avviato da tempo, o semplicemente rimanere motivato giorno dopo giorno, ecco alcune delle ultime scoperte sulla scienza della motivazione che può aiutarti a capire come funziona la motivazione e che cosa sarà davvero efficace nel darti la spinta per non arrenderti mai alla mancanza di motivazione.

2 Modi Scientifici che Ti Mostrano Come Tenere Viva la Tua Motivazione

1. Circondarti di Persone che Lavorano di Più e Meglio di Te, Ti Motiverà a Lavorare di Più e Meglio

Se si vuole lavorare di più, la ricerca suggerisce che la cosa migliore da fare sia quella di circondarsi di persone che sono ad un livello più alto di performance rispetto a te.

Un recente studio condotto presso la Michigan State University ha rivelato che coloro che rappresentavano il cosiddetto “anello debole” all’interno di una squadra di corsa a staffetta (quelli che avevano i tempi individuali più scarsi) hanno ottenuto un rendimento maggiore allenandosi all’interno di una squadra di elementi che registravano tempi più performanti.

oziare sociale

Purtroppo, quando gli atleti dalle performance più alte sono inseriti in una squadra di persone con rendimenti più bassi, avviene esattamente il contrario, quindi questi “top performer” arrivano a registrare tempi più lenti in un fenomeno che i ricercatori chiamano “oziare sociale“.

La ricerca ha anche dimostrato come non sia nemmeno necessaria la presenza fisica degli individui con alto rendimento, per ottenere il supporto alla nostra motivazione.

Quando i ricercatori hanno accoppiato alcuni individui a dei partner di allenamento virtuali che avevano prestazioni leggermente migliori delle loro, quelle persone hanno registrato un miglioramento sostanziale, sia per quanto riguarda le loro prestazioni e al loro motivazione.

2. Rendere le Cose Divertenti può Essere una delle Migliori Motivazioni

Approach Motivation

Come avrai sperimentato più volte, il tempo sembra davvero volare quando ci si diverte, e converrai anche che il fattore divertimento possa essere una parte essenziale per mantenere motivato un individuo ​​a fare qualcosa.

Eppure non tutti i sentimenti positivi associati al fare qualcosa sono uguali, almeno per quanto riguarda la motivazione. Per ottenere la più grande spinta motivazionale, è necessario aumentare il tuo desiderio o livello di entusiasmo per quell’attività, un fenomeno chiamato Approach Motivation.

Questo tipo di entusiasmo può effettivamente cambiare la nostra percezione del tempo, in parte perché i sentimenti positivi di eccitazione spingono via tutti i pensieri contrastanti. Ma la ricerca ha dimostrato che il divertimento non è sempre la migliore motivazione per ogni compito.

Le persone che hanno nei loro valori l’eccellenza il duro lavoro, eccellono nei compiti che svolgono quando si ricordano di quei valori guida, ma ottengono risultati peggiori quando queste attività sono presentati come elementi di divertimento.

Comunque, che il divertimento sia o no il tuo miglior motivatore, dipende tutto da quanto tu sia entusiasta di fare qualcosa e dalle caratteristiche della tua personalità, ma quando funziona, funziona davvero bene.

La Struttura del Cervello è in Grado di Determinare la Motivazione

No, non siamo tutti uguali, la scienza ha rivelato che alcune persone possono essere più sintonizzate con la motivazione rispetto ad altri.

Secondo studi recenti ci sono diverse ragioni per questo. Gli scienziati credono che ci possa essere un centro motivazione generale nel cervello situato nel corpo striato ventrale. Lo striato ventrale controlla la motivazione sia per i compiti mentali che fisici e si attiva a diversi livelli a seconda di quanto una persona sia motivata a completare un determinato compito (di solito anche tramite l’offerta di un qualche tipo di ricompensa).

Danni a questa parte del cervello potrebbero potenzialmente influenzare la motivazione, ma un altro fattore gioca un ruolo fondamentale: il neurotrasmettitore dopamina.

Coloro che sono più motivati ​​a lavorare sodo sperimentano un maggiore rilascio di dopamina nello striato ventrale e nella corteccia prefrontale ventromediale, mentre quelli che sono meno motivati ​​a lavorare hanno livelli di dopamina più elevati in quella parte del cervello (l’insula anteriore) che controlla l’emozione e la percezione del rischio.

Quindi il tuo livello di motivazione non dipende solo dal fatto che certe regioni del cervello funzionino bene, ma anche da come la dopamina viene rilasciata in quelle regioni.

Questo cosa vuol dire?

Semplicemente che non siamo tutti uguali. Questo ovviamente non deve essere una scusa per non agire, già mi immagino disteso sul divano a dirti “Hey, sono geneticamente predisposto a non avere motivazione” 🙂 !

Tutt’altro: ognuno agirà con i doni che “madre natura” gli ha dato, accettandosi, ma allo stesso tempo lavorando sui propri limiti.

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